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venerdì 20 aprile 2007

Creazione di un nuovo Vampiro


Vampirismo per patto diabolico


Secondo alcune tradizioni e leggende il vampirismo avrebbe origine da un patto con il diavolo, patto stipulato dal primo vampiro per ottenere la vittoria sulla morte. Dal momento che ogni patto con il demonio comporta un alto prezzo, quello imposto per tale immortalità era il dovere la propria esistenza al sangue umano quindi all'uccisione. Il vampiro quindi diveniva a tutti gli effetti uno strumento del diavolo e come tale "punibile" dalla Santa Inquisizione.Secondo la storia nel 1431 l'Imperatore Sigismondo donò a Vlad II (padre di Dracula), per l'investitura al Sacro Ordine del Drago, un'organizzazione semi-monastica, fondata dallo stesso Sigismondo con la moglie Barbara von Chilli nel dicembre 1418, una collana ed un medaglione d’oro riportante l'incisione di un drago, assegnandogli il compito di difesa della cristianità del Sacro Romano Impero dalle continue minacce degli ottomani.Già in questo la gente semplice vide l’inizio di una alleanza col diavolo.


Vampiro per contagio


Secondo molta della letteratura e soprattutto della filmografia relativa ai vampiri, essi creano un loro discendente ogni qual volta si nutrono.Ogni persona morsa da un vampiro diventa a sua volta un vampiro.Questo parzialmente smentito da alcune varianti cioè che ogni vittima di un vampiro diventa si un essere non-morto che necessita di sangue ma non un vero e proprio vampiro, insomma più uno zombie.Un essere privo di intelligenza.Secondo altre scuole di pensiero, soltanto coloro che muoiono dal morso del vampiro diventano a loro volta vampiri.Per generare un vero vampiro il vampiro deve "abbracciare" l'aspirante vampiro che deve essere consenziente.La teoria del contagio vampirico effettivamente sarebbe abbastanza incredibile perchè la crescita esponenziale dei vampiri creatisi da ogni vittima sarebbe enorme.


L'abbraccio vampirico


Secondo alcuni scrittori, ed anche leggende, il vampiro sceglie con accuratezza il proprio compagno/compagna con il quale dividere la sua eternità.Questa cernita comportava un notevole studio da parte del vampiro dell'indole, carattere, abitudini ed affinità dell'umano scelto come nuovo possibile vampiro.Una volta che questa scelta era stata valutata a fondo il vampiro "abbracciava" l'umano per farlo divenire un vampiro come lui. Anche in questo caso la leggenda fa correttamente i conti con l'ipotesi della non-morte del vampiro, quindi suggerisce un modus operandi ben diverso da quello della riproduzione umana o animale.Il procedimento iniziava con il vampiro che suggeva, quasi per intero, il sangue dell'umano, fino a quasi farlo morire dissanguato.Quindi si recideva una vena e permetteva all'umano di bere il suo sangue.Questo procedimento uccideva l'umano e la potenza del sangue del vampiro gli donava la non-morte.In pratica abbiamo un nuovo vampiro che pare quasi essere, almeno inizialmente, un vero e proprio schiavo del suo "creatore", se non altro per la non-vita di cui gli ha fatto dono.Una "seguace" di questa teoria nei suoi libri è la famosa Anne Rice i cui vampiri effettuano proprio questo tipo di rituale.


Il vampiro secondo la scienza occulta


Il vampiro può originarsi solo da un uomo totalmente identificato nel suo corpo di carne, nelle sue emozioni, nei suoi pensieri. Si tratta di un individuo che non "sente" la sua anima; per lui essa rappresenta solo un concetto mentale, una possibilità e nulla più. La sua paura della morte è dunque più che mai giustificata: essendo la sua coscienza imprigionata nell’apparato psicofisico, egli perirà con esso. Un uomo del genere sarebbe disposto a qualsiasi cosa pur di riuscire a prolungare la propria esistenza terrena. Conscio di dover morire, egli aspira disperatamente all'immortalità e ai piaceri che la materia può offrire!Il paradosso è proprio questo: il suo folle attaccamento alla vita e ai piaceri terreni, il suo voler prolungare l'esistenza materiale a tutti i costi... è ciò che rende sempre più sicura la sua futura morte, in quanto tali comportamenti imprigionano la sua coscienza nella personalità mortale. D’altra parte un comportamento altruistico, la compassione e il perdono lo porterebbero sempre più vicino alla sua anima immortale. Egli vuole allora poter sopravvivere in qualche modo alla inevitabile dissoluzione del corpo fisico pur non operando una reale “sintesi con l’anima”, risultato, quest’ultimo, che è possibile ottenere solo intraprendendo un sentiero di risveglio spirituale che conduce alla vera immortalità.A questo punto, l’unico modo che ha di farlo è cercare di sopravvivere nel « corpo astrale », un involucro sottile che avvolge il corpo fisico e nel quale trasferiamo la nostra coscienza sia durante il sogno (infatti è anche conosciuto come « corpo di sogno ») sia dopo la morte. Questo corpo è, per intenderci, quello che talvolta compare ai viventi in forma di fantasma.Portando la propria coscienza nel corpo astrale non si consegue una reale immortalità, poiché anch’esso è costituito di materia – sebbene più sottile di quella a cui siamo abituati – e quindi è destinato a consumarsi con il tempo; tuttavia permette all’essere umano di sopravvivere, per un tempo indeterminato, alla sparizione del corpo fisico. Il corpo astrale lo abbiamo tutti, infatti lo utilizziamo per viaggiare durante le esperienze di sogno, ma solo pochi di noi sono in grado di utilizzarlo coscientemente come involucro per spostarsi anche in stato di veglia e compiere i cosìdetti « viaggi astrali ». Ciò implica che, alla stessa maniera, pochi di noi saranno in grado di usarlo coscientemente dopo l’esperienza della morte. Ci ritroveremo nel corpo astrale, ma ne avremo la stessa padronanza che un fanciullo di due anni può avere del suo corpo fisico: saremo trasportati dagli eventi del mondo astrale in uno stato di semi-incoscienza simile, appunto, a quella che si ha nel sogno. Quanti di noi, infatti, sono capaci di fare « sogni lucidi », all’interno dei quali possono decidere delle loro azioni? Allo stesso modo non saremo in grado di decidere delle nostre azioni dopo la morte.Le pratiche che consentono a un essere umano, maschio o femmina che sia, di spostare la sua coscienza nel corpo astrale in modo da servirsene a piacimento, sia in vita che dopo la morte, riguardano le tecniche di « ricordo di sé » trasmesse da Gurdjieff e un utilizzo consapevole dell’energia sessuale. Ma tali non sono gli argomenti di cui è qui questione.


Iniziazione


Il praticante occulto che è riuscito a ottenere un certo controllo del corpo astrale, si ritroverà quindi con un certo grado di coscienza – tale grado dipende dalla misura con cui è riuscito, attraverso le pratiche quotidiane, a trasferire la sua coscienza in tale corpo – sul piano astrale dopo la morte dell’involucro fisico. Non ci dilungheremo qui sulla natura di tale piano e su quanto è possibile fare una volta entrati in esso. Una cosa però è certa, anche tale corpo è soggetto a logoramento e giungerà un giorno a consumazione, sebbene in tempi molto più lunghi rispetto al corpo di carne. E il praticante lo sa. Esiste però un modo per prorogare – ma non per evitare – tale epilogo: imparare da un vampiro anziano, attraverso una trasmissione orale da maestro ad allievo, la tecnica del vampirismo. Si tratta di ottenere una pseudo-immortalità agendo prima ancora della morte del corpo fisico: tale corpo viene conservato in uno stato di perenne trance catalettica, tra la vita e la morte, nascosto in un luogo sicuro. Perché non muoia deve essere però alimentato con la trasfusione di energia vitale assorbita da altri esseri umani mediante l'utilizzo del suo corpo astrale semi-materializzato. In altre parole, il vampiro nelle ore notturne abbandona il suo corpo fisico e, spostandosi nel suo corpo astrale, va a caccia di prede cui sottrarre energia vitale. Al ritorno nel suo involucro di carne egli infonde la nuova energia in tale corpo. Essendo il Sole analogicamente collegato alla sfera spirituale dell'uomo, e avendo il vampiro reciso ogni legame con questo suo lato spirituale, il risultato è che il suo corpo non può più sopportare la luce del Sole. Non gli è concesso di avere vita sotto i raggi del Sole: la sua esistenza senz'anima diviene ora una lunga notte, in senso simbolico... e quindi anche fisico.Attraverso una particolare tecnica può rivestirsi di atomi di materia fisica e rendere il suo corpo astrale semi-materiallizzato: sarà allora visibile agli occhi delle vittime, ma non catturabile dagli specchi. In tale veste "succhia la vita" alle persone: più il suo corpo astrale riesce a ricoprirsi di materia fisica e quindi a concretizzarsi sul nostro piano, più è materiale la forma dell'energia che egli sottrae, al punto da poter letteralmente succhiare il sangue dal corpo fisico delle persone.Nel corpo astrale egli assume tutti i poteri inerenti tale stato: proiettarsi a grande velocità in luoghi lontani, disintegrare e apportare oggetti, materializzarsi totalmente o parzialmente anche in forma di animale (lupo, pipistrello). Attraverso il vampirismo egli raggiunge lo scopo di ritardare la sua morte definitiva e quindi il suo destino finale; commette però un gran numero di delitti che gli preparano una futura sempre più penosa permanenza nelle sfere più basse del piano astrale, conosciute come “infernali” nel linguaggio comune. Tenere in vita il corpo di carne serve proprio a perpetuare il legame con il piano fisico evitando che il corpo astrale si allontani progressivamente dal piano terrestre e si addentri nel mondo astrale. Tale legame permette anche al vampiro di continuare a trarre sempre nuova linfa dalle creature umane del mondo fisico della cui vita/sangue egli si nutre.Inoltre l'immortalità così ottenuta è sempre parziale; l'unica immortalità assoluta è quella frutto di un lavoro magico/alchemico sul sentiero spirituale, il quale porta all'identificazione completa con l'ente eterno per eccellenza: l'anima, o Sé. Il vampiro può resistere nella sua poco invidiabile situazione di non-morto anche per diversi secoli, alcuni anche per millenni, ma mai per sempre. Prima o dopo il suo corpo verrà distrutto e allora lo spettro dei sottopiani infernali del mondo astrale si farà reale.Spesso, all'apice della disperazione, vuole egli stesso mettere fine alla sua pallida esistenza fatta di paura, solitudine, tristezza, invisibilità, rifiuto, fuga... ma quasi mai ne ha la forza. Il modo più sicuro per ucciderlo – e interrompere il suo patimento – è trovare e bruciare il corpo.


Vampiro per possessione


Un altro modo per diventare vampiro è quello della possessione, un medium (definiamo con questo termine chi opera nella magia, cioè colui che "media", fa da tramite, con le energie/entità) si rende maggiormene esposto alle aggressioni delle entità di altri piani.Un'entità che si impossessa del corpo fisico di un medium può facilmente comportarsi come un vampiro, non soltanto a livello psichico ma anche fisico, dal momento che il sangue è un elemento importantissimo e, soprattutto, assolutamente assente per queste entità che, quindi, ne subiscono il fascino in misura enorme.Il medium perde quindi qualunque potere sulle proprie facoltà che vengono totalmente gestite dal possessore, la creatura che definiamo vampiro è quindi un corpo umano con una "guida" completamente aliena.


Teoria della seconda anima


Secondo una teoria filosofica esiste fra il corpo materiale e l'anima, negli esseri umani, una seconda anima. Questa sarebbe una sorta di collegamento fra lo spirito ed il corpo.Rappresentava, questa teoria, una spiegazione al fenomeno del vampirismo, giacchè si poteva supporre che, una volta morta la persona, l'anima liberata dal corpo tornasse allo spirito mentre la seconda anima, più "terrena" e molto più legata alla fisicità non riuscisse a sempre a disgregarsi rapidamente. Da qui l'ipotesi delle apparizioni dei defunti identificati come "vampiri" che tormentavano i parenti pretendendo di continuare a vivere come prima del loro trapasso e nutrendosi di sangue. I congiunti che testimoniavano il "ritorno" dei loro cari, infatti, secondo questa teoria non vedevano realmente lo scomparso ma la seconda anima. Questa restava presente fino a che il cadavere non fosse stato decapitato, impalettato e meglio se, infine, bruciato. Fatto tutto ciò l'apparizione cessava. Questa teoria fu seccamente già smentita da Giuseppe Davanzati:"[...]Ma perchè questa è una dottrina ideale e senza fondamento veruno di ragione, nulla da questa si può concludere per la soluzione del Vampirismo. Primo perchè non si fa capire a che serve di ammettere questa seconda anima materiale dell'uomo, quando colla sola anima spirituale si può a tutto supplire secondo la massima filosofica, che non sunt multiplicanda entia sine necessitate, e s'ammetterebbe nell'uomo una forma inutile. Né vale a nulla la risposta, che si potrebbe addurre, che l'anima spirituale ha di bisogno di questo veicolo, di quest'anima materiale sì, ma fluida e sottile per agire in esso; mentre si risponde che il plus et minus, secondo i filosofi non variant substantiam [...] E molto meno a nulla suffraga ciocchè mi si potrebbe dire in comprova di questa seconda anima, cioè che questa serve per custodire il corpo suo fido compagno già morto e sepolto nel suo sepolcro; mentre cui bono, tal costudia, atteso che anche questa col cadavere si marcisce e si corrompe nel suo avello; e chiunque lo volesse involare, o maltrattarlo, tanto ad onta ed a dispetto della custodia di questa seconda anima, lo farebbe e lo potrebbe fare.Dunque non servendo a nulla tal custodia, ed essendo affatto inutile e superflua questa seconda anima ideale immaginaria, cade a terra l'ipotesi, e nella si può conchiudere con essa [...]" [dalla Dissertazione sopra i vampiri di G. Davanzati]

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