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venerdì 20 aprile 2007

Miti Vampirici nel Mondo


Il vampiro nella mitologia folkloristica della Sardegna: la sùrbile

In tempi remoti, quando nell’isola la mortalità infantile era assai elevata a causa di febbri malariche e malnutrizione, per dare un senso a morti che altrimenti parevano inspiegabili la fantasia popolare elaborò una figura leggendaria, un’anima maledetta che durante la notte si aggirava per il villaggio in cerca di vittime cui succhiare il sangue. La sùrbile (o coga o stria, a seconda della località) era una donna il cui spirito al calare delle tenebre abbandonava il corpo per tramutarsi in un insetto, generalmente una mosca, e poter così penetrare facilmente all’interno delle case, in cerca di bimbi non ancora battezzati. Si posava sibilando sulla fontanella del neonato e da là attingeva il proprio nutrimento. Poiché pareva preferire bambini cui ancora non fossero spuntati i denti, le madri erano solite porre accanto alla culla una falce dentata : si credeva, infatti, che la sùrbile amasse contare, ma non fosse in grado di andare oltre il numero sette. Si attardava pertanto a contare e ricontare i denti della falce, arrivando fino al sette e ricominciando ogni volta da capo, fino all’alba, quand’era costretta a rientrare nel proprio corpo. Durante il giorno la donna non conservava poi alcun ricordo dell’accaduto. In altre zone la sùrbile è uno spirito errante nell’oscurità che si impossessa del corpo di uomini e donne malvagi, facendo prendere loro le sembianze di un gatto nero. Questi scende attraverso il camino e dopo avere succhiato il sangue lo depone nella cenere calda del focolare per farlo rassodare, trasformandolo in un cibo prelibato di cui si nutrirà successivamente (un dolce a base di sangue è caratteristico, tra l’altro, della tradizione culinaria isolana). In ogni caso, prima della sua metamorfosi la sùrbile unge le giunture del proprio corpo con un olio particolare e pronuncia una formula magica: A pili esse, a pili in fachein domo che comare mi che agatte Cioè, con i capelli in senso contrario, con i capelli in faccia, che io mi ritrovi in casa della mia comare. Il sovvertimento dell’ordine naturale come chiave della trasformazione.Diversi i modi per scongiurare la visita dello spirito maligno. Innanzi tutto tappare con della cera vergine il buco della serratura, quindi sistemare un rametto di issopo sullo stipite della porta d’ingresso. Anche un treppiede rovesciato, posto sotto il letto, aveva il potere difendere il bimbo non ancora battezzato. All’origine di queste leggende vi sono sicuramente antichi richiami all’animismo neolitico, intrecciati successivamente con credenze fenicio-puniche e romane. Il nome stesso stria, caratteristico della Sardegna settentrionale, infatti, appare come una volgarizzazione del latino striga, a sua volta derivato dal greco stryx. Il termine sùrbile, invece, sembrerebbe avere una valenza onomatopeica, alludendo al ronzio prodotto dalle ali della mosca in volo. Resta da chiedersi infine come mai, nell’isola, la figura del vampiro sia quasi esclusivamente femminile. Probabilmente la sùrbile, come creatura notturna, è legata in qualche modo ai culti della luna, dominati da divinità femminili, Diana ed Ecate, ed associati a riti misterici che spesso esigevano sacrifici cruenti.


I vampiri nelle leggende degli indiani d'America
Il mito del vampiro non è solamente un mito europeo, anche nelle americhe, fra i nativi americani, si sono trovate leggende che narrano di vampiri. La leggenda narra di un potente guerriero, uomo della medicina che governava il proprio popolo con amore. Era sposato ma lui e la sua compagna non potevano avere figli. Questo uomo della medicina un giorno, sconfortato dal fatto di non poter avere figli, sfidò il grande spirito, ma questi rimase sordo alla sfida come non aveva risposto alle sue preghiere. Allora egli rivolse le sue preghiere agli spiriti maligni, compì atti proibiti ed un giorno aprì le porte del nostro mondo allo spirito Jumlin. Questo spirito malvagio era potente ed oscuro e chiese come pagamento per fare in modo che la sua compagna avesse un bimbo sano e bello di poter lasciare il Mondo degli Spiriti d'Ombra per entrare un quello dei Viventi. L'uomo disperato accettò, ma fu ingannato. Lo spirito passato nel mondo dei viventi si impossessò dell'uomo della medicina insinuandosi nel suo cuore nella sua mente e nel suo corpo. Jumlin era uno spirito forte, crudele e famelico, si nutriva del sangue dei viventi. Inizialmente degli animali ed infine delle genti della sua stessa tribù. Jumlin esercitava i suoi poteri psichici e mentali, la sua forza aumentava al punto che nessuno osava opporgli resistenza. La primavera sucessiva le donne che non erano state uccise partorirono figli sani e robusti, ma il numero degli uomini e donne della tribù continuava a diminuire. Un gruppo di guerrieri decise di recarsi nel villaggio vicino per interrogare il loro uomo della medicina il quale rivelò loro dello spirito che si era impossessato del loro capo. Tronarono diversi mesi dopo al villaggio e trovarono la compagna del capo gravida e molto malata, morì infatti dato alla luce il bambino. Jumlin appreso del piano per distruggerlo fuggì con il figlio ed altri bambini del villaggio. Per parecchio tempo egli venne inseguito dai guerrieri che dopo molti anni lo ritrovarono e riuscirono ad ucciderlo ma il figlio riuscì a fuggire. Orso Che Ride, questo era il nome del figlio di Jumlin ed i suoi fratelli e sorelle si dice siano ancora in vita; che procreino con gli esseri umani o con quelli della propria specie per creare la prima razza dei propri "Genetici" o "Ereditari". Possiedono poteri psichici, vivono in eterno, ed hanno una natura negativa. Questo è ciò che è narrato dai miti dei Nativi Americani.


I Vampiri africani
molti tabù presenti nelle tradizioni africane costituiscono un fertile terreno per la credenza popolare dei vampiri. I vampiri africani possono essere sia "non-morti", sia "viventi", sia "spiriti" malefici.Nel primo caso si tratta di esseri umani morti che tornano per vendicarsi oppure di potenti stregoni che nella credenza della reincarnazione, se sono stati malvagi, si reincarnano in un vampiro e che si nutrono di sangue. Nel secondo caso sono esseri umani che si "trasformano" in vampiri senza però morire ma, anche in questo caso, il sangue è componente necessaria per mantenere i poteri acquisiti.Nel caso degli "spiriti" sono esseri sovrannaturali che usano i loro poteri per compiere malvagità e si nutrono di sangue umano per trarne piacere, alcune volte questi spiriti vengono asserviti a streghe o stregoni per essere diretti contro i loro nemici.Ecco quali sono alcuni di questi tipi di vampiri africani.

ADZE

Si tratta di uno spirito vampiro presente nella magia tribale degli Ewe, popolo africano abitante nel sud-est del Ghana e nel sud del Togo. L'Adze si aggira sotto forma di mosca ma, se catturato, si trasforma in umano. Beve sangue, olio di palma e latte di cocco ed uccide i bambini, soprattutto quelli di bell'aspetto.

ASANBOSAM

Vampiro africano, conosciuto presso gli Ashanti del sud del Ghana e dalle popolazioni nelle aree della Costa d'Avorio e del Togo. L'Asanbosam risiede nelle foreste, dove spesso viene incontrato dai cacciatori. Generalmente ha aspetto umano, ma con due eccezioni: ha denti d'acciaio ed ha uncini al posto dei piedi. Morde le sue vittime sul pollice.

IMPUNDULU

Un servo vampiro di una strega, ritrovato nella orientale regione africana di Capo. Di solito veniva tramandato di madre in figlia e usato per infliggere sofferenza ai nemici. Si dice che avesse un insaziabile appetito e che dovesse sempre essere lasciato libero di cibarsi. Capitava anche che prendesse la forma di un uomo affascinante e diventasse l'amante della sua padrona. KHIDUWANE

Sono Vampiri Africani che possono prosciugare il sangue con il solo sguardo.

KINOLY

Sono Vampiri del Madagascar con occhi rossi ed artigli lunghissimi.

MUTALA

Sono dei Vampiri Africani, torsi di cadavere che si trascinano con le braccia.

OBAYIFO

Un vampiro vivente trovato tra il popolo degli Ashanti sulla costa dell'oro africana. Si dice che sia un uomo o una donna che lascia il suo corpo durante la notte e si cibi. Particolarmente amorevole con i bambini, si dice che possa persino rovinare i raccolti.

OWENGA, OTGIRURU

Vampiri originari dell'Africa nera. Come i più diffusi "Asbanbosam", questi vampiri africani quasi sempre sono la reincarnazione di vecchi stregoni malvagi, gli "uomini della medicina". Terrorizzano i villaggi a notte fonda, con urla e lamenti.

RAMANGA

Un vampiro vivente trovato in Madagascar. Servo degli anziani della tribù, consumerà il sangue e le unghie di un membro nobile della tribù.

SUBAGA

Sono Vampiri Africani, sono Uomini-Vampiro della tribù Bambara.


I vampiri ed il regno del sottosuolo
Esiste una teoria secondo la quale i vampiri siano sempre esistiti, o per lo meno fin da quando esistono gli esseri umani. Essi vivevano in una sorta di spazio sotterraneo posto al di sotto della crosta terrestre.Questi vampiri non possedevano alcun tipo di potere soprannaturale, avevano forma umana, ed assolutamente non erano dediti a suggere sangue. Quando il loro habitat venne distrutto, probabilmente da una catastrofe naturale, i superstiti salirono in superficie, non essendo però abituati alla luce ed ai raggi ultravioletti potevano uscire soltanto durante la notte. Ma la distruzione del loro habitat non privò questi esseri soltanto dei loro rifugi ma anche del loro cibo, in quanto essi si nutrivano di agglomerati ferrosi. Spinti dalla fame scoprirono che l'alimento che più si avvicinava alle loro necessità era il sangue umano. Con il passare del tempo essi affinarono le loro capacità di alimentarsi e divennero la leggenda che tutti conosciamo: i Vampiri


I vampiri d'Atlantide

Ebbene si, abbiamo anche questa teoria sulla nascita dei vampiri, essa farebbe nascere i primi vampiri da esperimenti compiuti dal popolo atlantideo.In Atlantide infatti pare fosse in corso una ricerca scientifica mirata a modificare fisicamente e geneticamente gli esseri umani al fine di garantire loro l'eterna giovinezza.Una delle condizioni base per mantenere i tratti fisici giovani era quella che l'unico cibo di queste creature fosse il sangue, attraverso il quale recuperavano la loro forza e la loro vitalità, quindi la loro giovinezza.In seguito però il re di Atlantide non soddisfatto del risultato ottenuto imprigionò in una cripta sotterranea queste creature condannandole a morte, ma esse si vendicarono scatenando l'inondazione che distrusse questo continente.In seguito i sopravvissuti infestarono il resto del mondo, da qui spiegato anche l'astio che essi provano per gli esseri umani.


I Vampiri cinesi
Secondo la tradizione cinese un defunto doveva essere attentamente vegliato da familiari ed amici in modo da impedire che la salma potesse essere attaccata da cani e gatti i quali con i loro morsi o le loro unghie potevano trasformarlo in un vampiro.Nel settecento Henry Moore (Grantham, Lincolnshire 1614 - Cambridge 1687) filosofo inglese, citò un'analoga credenza popolare nell'"Antidoto contro l'ateismo", si narra di un certo Johannes Cuntius, della Slesia, il cui cadavere fu morsicato e graffiato da un gatto nero prima del funerale. Dopo qualche tempo il defunto ricomparve trasformato in vampiro e quando il cadavere fu dissotterrato, lo stato di conservazione del corpo si rivelò perfetto. Questa infatti è la prova più significativa per l'accusa di vampirismo il cadavere perfettamente conservato. Tornando però alla visione orientale dei vampiri essi traggono la loro maggiore forza dalla luce luna, quindi gli attacchi vampirici sono maggiori e più devastanti durante i pleniluni. Marco Polo descrive anch'egli racconti e dicerie sui personaggi che hanno similarità con i vampiri. E' doveroso però specificare che prevalentemente i vampiri orientali non hanno un corpo, ma sono spiriti. Entità autonome o spiriti di persone defunte, o create "succubi" di stregoni. Le morti violente come l'omicidio, il suicidio, la morte di un neonato, quella di una donna gravida possono creare degli spiriti vendicativi, in alcuni casi questi spiriti tornano esclusivamente per punire i parenti e una volta esaurita la loro vendetta trovano pace. Le leggende cinesi conosciute in Europa soltanto a partire dall'Ottocento, e le storie di kiangshi (chiang-shih) sono diventate note attraverso l'opera Jan Jacob Maria de Groot (1854-1921), The Relìgious System of China. Il kiangshi è collegato all'idea che parte dello spirito vitale possa rimanere nel corpo molto tempo dopo la morte (mentre un spirito superiore - se ne distacca). Questo spirito, specialmente, come abbiamo detto, di persone che abbiamo avuto un trapasso violento, può animare il cadavere e renderlo capace di muoversi. Il vampiro o cadavere-ridestato ha però difficoltà nei movimenti, la sua carne è morta, quindi è più simile ad uno zombie che al vampiro classico europeo, il cui stereotipo è quello del nobile più simile ai viventi che ai cadaveri. Il cadavere trasformato in kiangshi, cui Groot diede la traduzione "corpo-spettro" è a tutti gli effetti un corpo materiale con quindi tutti i "bisogni" che questa fisicità impone, come nutrimento potrebbe benissimo giungere desiderare il sangue umano. Quando un Kiangshi si reimpossessava del cadavere lo manteneva in buono stato di conservazione preservandolo quanto più possibile dalla decomposizione, che ne avrebbe fatto terminare l'utilizzo. L'importanza data dal sangue come liquido vitale lo aiutava in questo, quindi l'assunzione di sangue dava al Kiangshi il odo di sopravvivere. Nel tempo queste leggende si sono modificate, ampliate e colorite, subendo, pare doveroso supporlo, un'influenza con le leggende dell'India, comprendere ora quale fra le due possa essere la più antica pare impossibile. Le leggende sui kiangshi possono essersi trasmesse da una cultura all'altra subendo modifiche o variazioni, per giungere fino ai popoli Rom che hanno poi provveduto ad espanderle in Europa. Come abbiamo detto anche la magia può creare per alcune popolazioni orientali un vampiro, oppure attrarre uno spirito simile al vampiro per poterlo comandare, in questi casi per i rituali si usa sempre sangue umano.Molti di queste entità non si limitano a nutrirsi di sangue, alcuni sbranano completamente le loro vittime, altri la possiedono rendendo la persona una sorta di guscio vuoto. Principalmente questi spiriti cercano quello che più loro manca: la fisicità, quindi essa è rappresentata dal sangue, ed in seconda battuta dall'intero corpo umano.


Vampiri Spiritici
In molte tradizioni vampiriche il vampiro non è un non-morto o un umano ma uno spirito e come tale l'unico modo, o quasi, per distruggerlo è l'esorcismo.Tale credenza non è soltanto della fede cristiana/cattolica ma anche di altre tradizioni che vedono l'intervento di sciamani, sacerdoti ecc. come unici possibili cacciatori di vampiri. Nella tradizione islamica chiunque ha facoltà di praticare esorcismi ed anzi, ogni buon credente ha il dovere di aiutare un suo confratello nel caso si trovi in caso di possessione da spirito maligno. Questi spiriti possono essere di origine sia "naturale", sia essere causati da una sepoltura "impropria": che quindi genera un "fantasma". Il vampiro spiritico ha il potere di impossessarsi del corpo di un essere umano vivente, per mantenere questa sua possessione, ed il suo potere, esso deve bere il sangue di altri umani.L'esorcismo quindi ha come scopo l'allontanamento di questo spirito malvagio dal corpo di un essere umano innocente. In teoria lo spirito vampiro non può essere distrutto ma soltanto allontanato, messo in condizione di non nuocere ulteriormente ed essere "rimandato" là da dove è venuto. Alcuni di questi spiriti sono gli Ekiminu, i Pelesit ed i Rakshasa/Rhakshasa


L'India e l'origine del vampirismo
I termini che indicano i vampiri dell'India, più noti, sono certamente quelli cui fa riferimento Sir Richard Francis Burton (1821-1890). Il famoso esploratore inglese, infatti, nella sua traduzione del classico della letteratura indiana Vetala-Pachisi con il titolo Vikram and the Vampire; or, Tales of Hindu Devilry pubblicata nel 1870 ne parla diffusamente. In una delle storie narrate in questa raccolta un re dell'India incontrò un betail, termine che venne tradotto da Burton con "vampiro". Durante il percorso che il re ed il vampiro fecero per recarsi da un saggio che poi si rivelò uno stregone malvagio, il Betail parlò al re diffusamente. Fra le sue parole sono molte le descrizioni relative al folklore indiano, ai conflitti religiosi ed alle abitudini degli Dei ma soprattutto dei vampiri. Il saggio fu trovato dal re intento ad adorare la Dea Kalì, la Dea non trovando vittime per soddisfare la sua sete di sangue giunse a tagliarsi la gola (autovampirismo). Dall'India il mito vampirico passò al medioriente varcò l'Egeo per sbarcare in Grecia nei Balcani e sucessivamente divenne simbolo dell'europa orientale, creando il suo maggior mito Dracula.


I Vampiri e la fine del mondo
Potrebbe anche sembrare strano ma, anche i vampiri hanno le loro leggende circa la fine del mondo: leggende, miti, forse dovute ad una sorta di clonazione delle leggende e miti umani. Credenze circa una futura lotta che dovrà stabilire la vittoria del bene o del male."Nel momento in cui, all'approssimarsi del Tempo previsto, la Verità sarà disponibile per tutti e non da tutti vista o accettata: allora quel giorno gli umani si rivolteranno l'uno contro l'altro, e altrettanto faranno i vampiri.Si predicono eventi sconvolgenti, che vedranno il giungere di un Predestinato. E mentre il mondo, così come lo conosciamo, verrà sconvolto da faide, guerre, carestie ed epidemie; finalmente si riuscirà a scoprire la nuova Luce che viene indicata. Così tutti capiranno ed accetteranno la verità.""Oggi giorno vi sono moltissime comunità vampiriche, anche composte di specie differenti di vampiri. Tutte queste comunità, però, appartengono ad un'unica "associazione", una sorta di alleanza, che trova la sua regolamentazione in una specie di trattato che sancisce comportamenti: rapporti con il genere umano, dispute territoriali, legami politici ecc.Come il bene e il male, la vita e morte, sono in equilibro ed armonia, così il trattato dipende dall'equilibrio. Dal momento che, come in tutte le società esistono i dissidenti, altrettanto vero è per i vampiri: alcuni di essi infatti, non tollerano il rispetto per l'essere umano, le alleanze fra razze vampiriche, ecc. Si giungerà quindi inevitabilmente allo scontro finale, fra quello che è considerato il bene e quello che è considerato il male. L'inizio vedrebbe coinvolti i questa disputa soltanto le razze vampiriche, ma ben presto la cosa si espanderà anche alla razza umana, forse la prima guerra tesa a dimostrare l'esistenza dei vampiri da parte della razza umana. I vampiri non accetteranno di essere portati così alla ribalta, e l'umano non accetterà la mancata condivisione dei poteri dei vampiri con la propria specie. L'equilibrio quindi verrà meno."


Leggenda giapponese del Gatto Vampiro
In Giappone esiste la leggenda di un gatto vampiro, essa narra la storia di un principe e della sua favorita che venne aggredita da un gatto vampiro. I due si erano lasciati per coricarsi, durante la notte la favorita si svegliò a mezzanotte, a seguito di un incubo e scoprì al suo fianco un gatto nero. Ella ne fu terrorizzata ma nonostante avesse tentato non riuscì a gridare perchè il felino la strangolò con forza di demone. Il vampiro seppellì quindi nel giardino il corpo della favorita e ne prese le sembianze. Nessuno a corte, neppure il principe profondamente innamorato, si accorse del cambiamento. Però da quel momento il principe iniziò a soffrire di una strana malattia, deperiva inspiegabilmente. Il volto sempre più pallido e smorto, sempre meno vitale, la mente sempre meno lucida e presente, spesso era colto da sonnolenza e stanchezza permanente. Medici ed erboristi cercarono in tutti i modi medicamenti e tonici da somministrargli ma, pareva che nulla facesse effetto, anzi pareva aggravarsi sempre di più. La sua consorte diede ordine che egli non venisse mai più lasciato solo, i servitori dovevano vegliare sempre su di lui anche, e soprattutto, la notte quando egli lanciava alte grida strazianti. Purtroppo nessuno pareva riuscire a restare sveglio, tutti dai servitori alle guardie cadevano addormentati e non riuscivano a trascorrere l'intera notte a vegliare il principe. Qualcuno dei medici avanzò l'unica ovvia spiegazione: il principe perdeva sangue ogni notte, ma la cosa era impossibile: non vi erano ferite, era forse uno spirito maligno a privare il principe della sua linfa vitale? Il primo consigliere si recò quindi al tempio per avere il parere del primo sacerdote, il religioso ascoltò con attenzione il consigliere e gli promise che avrebbe studiato il problema.Egli aveva conosciuto un giovane soldato molto zelante e lo propose al consigliere come guardia del principe. Il giovane preso molto seriamente il proprio compito si accinse a montare di guardia al principe per la notte, sentendo il sonno ghermirlo, si ferì un ginocchio con il pugnale in modo che il dolore lo tenesse sveglio. Fu così che la giovane guardia vide, proprio a mezzanotte, una donna di favolosa bellezza entrare nella stanza del principe. La guardia, unica sveglia nella stanza, restò in silenzio ad osservare il comportamento della favorita di cui non conosceva l'identità. La donna sembrava desiderosa di avvicinarsi al principe, ma la presenza della guardia pareva dissuaderla. Dopo avergli domandato come facesse ad essere sveglio lo lodò per il suo altruismo e si allontanò. La mattina successiva tutti a corte lodarono la giovane guardia, e per le notti successive egli montò di guardia senza mai addormentarsi per alcune notti la favorita, ora ne conosceva l'identità, visitò ancora il principe ma senza mai avvicinarglisi troppo ma poi desistette. Giorno dopo giorno la salute del principe migliorava. Per nulla convinto dell'estraneità della favorita alla malattia del principe la giovane guardia l'affrontò con la spada e le recise il capo. Invece del cadavere della bellissima donna però trovò ai propri piedi il cadavere del gatto nero in una enorme pozza di sangue, tutto quello del principe di cui si era nutrito!

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